Sesto, 04/03: la pistola al posto della penna

di Laura Incantalupo

Quanti ragazzi sono rimasti soli in casa per mesi perché figli (magari unici) di lavoratori essenziali e le scuole erano chiuse?

L’epidemia di Covid 19 che da ormai un anno sta assediando il paese rischia di diventare un’ennesima occasione per le mafie. La preoccupazione che, come cittadini, nutriamo per gli effetti economici gravissimi che ciò comporterebbe, non deve farci dimenticare che le mafie non si servono solo di manovalanza adulta e, alla bisogna, di professionisti ma che hanno sempre necessità di nuove leve.

La dispersione scolastica, altra piaga diffusa in Italia, è sempre stata un veicolo di espansione delle mafie presso quelle fasce di età. I lunghi mesi di DaD, dalla quale più di un milione di bambini e ragazzi sono stati esclusi per indisponibilità dagli strumenti, difficoltà preesistenti che con l’isolamento si sono acuite, le lunghe ore trascorse online magari senza alcuna sorveglianza da parte degli adulti hanno aumentato il rischio!

Quanti ragazzi sono rimasti soli in casa per mesi perché figli (magari unici) di lavoratori essenziali e le scuole erano chiuse? Ne parliamo con il professor Raffaele Mantegazza docente dell’Università di Milano Bicocca e pedagogista e con la dottoressa Valeria Biasco, dottoranda in studi sulla criminalità organizzata dell’Università degli studi di Milano.