Quelli per cui non è mai “il momento”

GIULIO CAVALLI9 APRILE 2020CORONAVIRUSDIRITTIOPINIONIPOLITICASA SALUTE

Ricapitoliamo: al Pio Albergo Trivulzio di Milano stanno indagando per capire se davvero sia successo che gli anziani ospiti malati di Coronavirus siano stati nascosti per non avere troppi problemi e se scientemente siano stati esposti al contagio anche gli operatori e i famigliari per non “terrorizzare gli ospiti” (la racconta così un’infermiera). Le indagini faranno il loro corso ma è un fatto che non ha bisogno di interpretazioni il fatto che la direzione della casa di riposo abbia risposto alle accuse dicendo che “tutti erano muniti delle dovute protezioni” (che è un modo molto lungo e elegante per dire che avevano la mascherina). Perfetto. Quella frase è una bugia e c’è addirittura un video che lo dimostra.

Poi c’è ciò di cui parlavamo giusto nel buongiorno di ieri: i sindacati raccontano delle troppe aziende aperte che hanno chiesto la deroga alla propria Prefettura e che le Prefetture non avranno modo di controllare tutte nel giro di poco tempo. In sostanza hanno chiesto la deroga ma finché nessuno li controlla continuano tranquillamente a lavorare. Oltre a questo i sindacati si sgolano per dirci che i lavoratori che continuano a lavorare sono molti di più di quello la retorica racconta. Forse, dicono sindacati, sono aperte anche aziende che c’entrano poco con le attività indispensabili di questa quarantena.

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