Milano: parte la guerra ai furbetti del metrò,

A Milano parte la guerra ai furbetti del metrò, si timbra anche per uscire: 5 euro i ticket last-minute

           immagine tratta dal sito de La Repubblica

A Milano parte la guerra ai furbetti del metrò, si timbra anche per uscire: 5 euro i ticket last-minute

Ogni giorno, i portoghesi costano 15mila euro alle casse dell’Atm che sceglie la linea dura. Si parte lunedì 15 febbraio. Previsti sistemi di sblocco per ragioni di sicurezza, la rivoluzione non riguarda tutte le stazioni: escluse quelle con le scale troppo vicine ai tornelli. Biglietti maggiorati per chi resta ‘prigioniero’

Tenere a portata di mano i biglietti del metrò, perché ci siamo. E già c’è chi si immagina scene di ricerca disperata dentro borse e giacconi, per la serie “chissà dove l’ho messo, era qui, ne sono sicuro”. Parte lunedì 15 febbraio la rivoluzione del trasporto pubblico a Milano. Atm chiede ai viaggiatori del metrò di timbrare anche all’uscita. Una misura contro i furbetti del ticket, che però lascia fuori alcune stazioni, molte delle quali principali, quelle dove le scale sono troppo vicine ai tornelli e non sarebbe possibile bloccare il flusso dei passeggeri.

Il fenomeno dei portoghesi del metrò è misurato in 10mila passeggeri – meno dell’uno per cento degli 1,2 milioni di persone che ogni giorno usano le quattro linee della metropolitana – ma produce ogni giorno un danno economico di almeno 15mila euro. “È un dato che riguarda un’esigua minoranza – aveva commentato il presidente di Atm Bruno Rota annunciando il giro di vite che ora entra in vigore – soprattutto rispetto alla situazione di altre grandi città italiane. Il fenomeno non riguarda solo Milano e nemmeno solo l’Italia, ma tutti i Paesi del mondo che hanno una rete metropolitana. Noi comunque restiamo fermi nel combattere chi, con il proprio comportamento irrispettoso e deprecabile, non paga il biglietto scaricandone gli oneri sull’intera comunità”. Sul versante vigilanza anti-portoghesi non c’è nessuna riduzione: squadre di controllori continueranno a presidiare le stazioni della rete con verifiche sui passeggeri a cadenza periodica.

Tenere a portata di mano i biglietti del metrò, perché ci siamo. E già c’è chi si immagina scene di ricerca disperata dentro borse e giacconi, per la serie “chissà dove l’ho messo, era qui, ne sono sicuro”. Parte lunedì 15 febbraio la rivoluzione del trasporto pubblico a Milano. Atm chiede ai viaggiatori del metrò di timbrare anche all’uscita. Una misura contro i furbetti del ticket, che però lascia fuori alcune stazioni, molte delle quali principali, quelle dove le scale sono troppo vicine ai tornelli e non sarebbe possibile bloccare il flusso dei passeggeri.

Il fenomeno dei portoghesi del metrò è misurato in 10mila passeggeri – meno dell’uno per cento degli 1,2 milioni di persone che ogni giorno usano le quattro linee della metropolitana – ma produce ogni giorno un danno economico di almeno 15mila euro. “È un dato che riguarda un’esigua minoranza – aveva commentato il presidente di Atm Bruno Rota annunciando il giro di vite che ora entra in vigore – soprattutto rispetto alla situazione di altre grandi città italiane. Il fenomeno non riguarda solo Milano e nemmeno solo l’Italia, ma tutti i Paesi del mondo che hanno una rete metropolitana. Noi comunque restiamo fermi nel combattere chi, con il proprio comportamento irrispettoso e deprecabile, non paga il biglietto scaricandone gli oneri sull’intera comunità”. Sul versante vigilanza anti-portoghesi non c’è nessuna riduzione: squadre di controllori continueranno a presidiare le stazioni della rete con verifiche sui passeggeri a cadenza periodica.
A Milano parte la guerra ai furbetti del metrò, si timbra anche per uscire: 5 euro i ticket last-minute

Dal 15 febbraio, dunque, si deve convalidare il biglietto o l’abbonamento anche al termine del viaggio: i tornelli di uscita, infatti, restano chiusi dall’inizio al termine del servizio, mentre ora il blocco è attivo solo durante determinate fasce orarie. L’adeguamento dei sistemi era stato deciso tre anni fa, ma sono slittati i tempi. “La chiusura di tutti i tornelli – spiegano dall’Atm – ha comportato per l’azienda uno sforzo eccezionale, soprattutto in termini di aggiornamento tecnico ed informatico del sistema”. Anche se la normativa vigente non lo richiede, sottolinea ancora l’azienda, “in tutte le stazioni della metropolitana sono stati installati dei dispositivi locali di sblocco automatico dei tornelli, da attivare in casi di emergenza, che si aggiungono al sistema centrale di sblocco già esistente”.

E chi resta incastrato, in tutti i sensi, senza bliglietto in mano? La soluzione c’è, e si paga. E’ possibile regolarizzare il viaggio alle casse automatiche che si trovano prima dei tornelli di uscita. Chi ha un documento di viaggio non valido (per esempio, se la tariffa è inferiore a quella necessaria, oppure se il limite di tempo è stato superato) può acquistare un biglietto di regolarizzazione che vale esclusivamente per convalidare ai tornelli di uscita della metropolitana e non per proseguire il viaggio a bordo di altri mezzi. Alle macchinette salva ‘prigionieri’ prima dei varchi si paga una minipenale: 3 euro per i titoli di viaggio scaduti o sbagliati, 5 per chi il biglietto non ce l’ha proprio.

Queste le stazioni dove i tornelli però resteranno sempre aperti, vista la vicinanza con le scalinate:

– Sulla linea M1:
Sesto Fs
Sesto Rondò
Sesto Marelli
San Babila
Duomo

(lato San Babila)
Cadorna Ferrovie Nord
Lotto
Molino Dorino
Bisceglie

– Sulla linea M2
Cologno Nord
Gessate
Lambrate Fs (lato Bottini)
Centrale Fs
Garibaldi Fs
Cadorna Ferrovie Nord
Porta Genova Fs

– Sulla M3
Centrale Fs
Porta Romana
Rogoredo Fs

– Sulla M5
Tornelli tutti chiusi anche in uscita.

fonte: La Repubblica

http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/02/12/news/metro_tornelli-133284159/