Avanti tutta, Un partito, di sinistra (LeU) non si ferma

Tempi bui, tempi di oscurantismo, se non di peggio, ma vogliamo incrociare le dita. Tempi in cui non c’è molto da stare a pensare, a sezionare, ad analizzare e analizzare nuovamente, a discutere, litigare, portare una visione prettamente individuale, “una critica teatrale”. Sono tempi in cui bisogna agire, trovare coesione, unione, costruire un’opposizione e soprattutto avere qualcosa da dire, una proposta costruttiva. Ne parliamo proprio questa mattina che la legge di bilancio è legge, a scatola chiusa.  Un partito di sinistra, (LeU), su questi principi, nonostante tutto e tutti, va avanti. Questo è il messaggio conclusivo dell’assemblea del comitato regionale di LeU Lombardia, del 20 dicembre, a Milano, che si è confrontata con i parlamentari eletti in Camera e Senato. Parliamo di Parlamentari (e non solo) che, in  pochi, lavorano come gladiatori nella fossa dei leoni, se vogliamo utilizzare una metafora, perché di un “anfiteatro” ormai si tratta.

Hanno risposto all’appello dei comitati: Nicola Fratoianni, Francesco Laforgia, Luca Pastorino. Lungo è appassionato è stato poi l’intervento di Sergio Cofferati. Presenti ovviamente i rappresentanti dei comitati della Lombardia; e in sala Antonio Pizzinato, ex segretario generale Lombardia, ex senatore e che ha aperto il congresso CGIL della Lombardia. Sono arrivati poi i contributi di Marco Grimaldi e di Anna Falcone, assente per problemi famigliari. Falcone, avvocatessa,  che, ospite in programmi televisivi,  vediamo lottare come una leonessa, contro amenità come i decreti firmati dal governo di questi ultimi mesi, i peggiori della nostra Repubblica, sempre se di Repubblica si può ancora parlare..

La sala era gremita, adulti e meno adulti, giovani, tanti. Dopo una lunga  esposizione dei molti che hanno avuto voce, non solo di chi in Parlamento ci sta tutti i giorni, si è arrivati a votare la proposta conclusiva; quasi all’unanimità, in modo democratico, lasciando voce ai pochissimi  che hanno cercato il pelo nell’uovo. A sinistra ormai di questo si tratta, di cavilli.  Lo spirito con cui si vuole far nascere il partito unitario, erede di quello che è rimasto dalle votazioni che hanno visto prendere il volo politici “giusti” e “lungimiranti” come Salvini e Di Maio, è forte. La proposta è quella di  Grasso del 24 novembre, al Ghione di Roma. Bisogna stringere, concludere fare un’opposizione seria in breve tempo, lottare a favore dei più deboli, (la maggioranza degli italiani e dei migranti) in vista delle amministrative in Regione e dell’elezioni europee.  Fratoianni ha sottolineato fortemente il bisogno di arrivare al più presto a delle conclusioni, di accellerare i tempi, di non perdersi dentro gli infiniti cavilli che un dibattito costituente rischia ovviamente di avere, quando si è in tante teste a pensare, teste le cui idee devono  ovviamente  essere rispettate. L’appuntamento  è stato fissato per gennaio in Lombardia  per organizzare un coordinamento regionale, e  l’8 e il 9 febbraio per dare avvio a una proposta chiara, costituente di un partito che possa finalmente fare opposizione.

Un partito, di sinistra, oggi ancora LeU, o come si chiamerà, per motivi di “copy write”, nasce dal basso e non dalla decisione di un politico che forte della sua ridondanza mediatica accoglie proseliti. LeU nasce da un dibattito richiesto dai comitati, militanti che in questo progetto hanno creduto. I simpatizzanti, tutti, hanno lavorato, scendendo nelle piazze, tra i cittadini, lasciandosi alle spalle quelli che hanno deciso di intraprendere percorsi che sono sempre gli stessi, ripetuti all’infinito.  Ovviamente non è al momento pensabile, visti i tempi e l’urgenza, una rivoluzione di tutte le cavillosità che il fare politica comporta. Fare politica dovrebbe essere un’espressione democratica di far sentire la propria voce da quando la dittatura fascista è stata sconfitta.  Ringraziamo chi ha risposto all’appello  e chi ci mette la faccia e non solo, per portare avanti questo percorso politico, dal greco politikòs ovvero cittadino.  Si prosegue!

La redazione