Sesto, ANED: Di Stefano, c’è posta per…lei

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ALTRA POSTA DA RECAPITARE AL SINDACO DI SESTO SAN GIOVANNI

Apprendiamo con sconcerto che il Comune, il prossimo 22 luglio, metterà all’asta i locali di Via Giardini, da decenni affittati a prestigiose Associazioni che abitualmente operano per il bene comune, per la conservazione della memoria e si prodigano per la comunità della città.

L’Aned, Associazione Nazionale Ex Deportati è tra i nominativi interessati alla perdita dei locali che occupa fin dagli anni 70. Sentiamo il bisogno di dirle che noi siamo indignati da questo suo comportamento che ci fa pensare quanto lei poco conosca e rispetti il passato della città che sta amministrando.

Le vogliamo ricordare questi accadimenti avvenuti nel periodo dello svolgimento del suo mandato:

Lei ha manifestato poco rispetto, nei confronti dei nostri Deportati, quando non ha presenziato e non ha neppure mandato il Gonfalone della città al Parco Nord in occasione del restauro del Monumento al Deportato, dopo che era stato danneggiato e vilipeso da alcuni individui che hanno agito vigliaccamente, approfittando del buio della notte.

Il successivo 27 gennaio, di fronte a quello stesso Monumento lei non ha pronunciato una sola parola sulla deportazione politica sestese e sui suoi martiri, ricordando solo la deportazione ebraica che, con tutto il rispetto per le vittime ebraiche, non è commemorata in quel luogo.

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E infine durante la posa delle corone del 4 Novembre lei ha rifiutato di posarne una al Sacrario nel Cimitero Monumentale, come invece è sempre stato rispettosamente fatto nei decenni precedenti.

Noi non vogliamo chiederle favori, vogliamo semplicemente chiederle di non umiliare e cancellare la Storia dei nostri Padri.
Sesto ha il DOVERE di concedere un luogo, una sede decorosa ed anche centrale all’Associazione che rappresenta i 565 Deportati di Sesto, che negli anni del secondo conflitto mondiale scelsero di lottare, soffrire e tanti di loro, purtroppo anche morire, per combattere la furia nazifascista e per ridare dignità alla Nazione Italia.

Sesto San Giovanni nel 1971 venne insignita della Medaglia d’Oro al valor militare che dal 1973 decora il gonfalone della città.

A questo proposito Sindaco le domandiamo: ogni qual volta lei si fa un selfie accanto al Gonfalone decorato di Medaglia d’Oro della città che rappresenta, si sente orgoglioso? Se si, traduca in pratica l’orgoglio e decida di non sfrattare Aned, che di quella medaglia è parte integrante.
Noi che le scriviamo siamo molto orgogliosi di quella Medaglia d’Oro, impastata con il sangue dei nostri Padri.

Restiamo in attesa di sue decisioni e distintamente salutiamo

Ionne Biffi, nata a Sesto San Giovanni, figlia di Angelo, deportato e morto a Gusen il 15/4/1945 
Dimitri Baldanza, nato a Sesto San Giovanni, figlio di Liborio, deportato e morto durante una marcia della morte verso Mauthausen il 3/4/1945
Nadia Sistieri, nata a Sesto San Giovanni, figlia di Guglielmo, deportato e morto a Mauthausen il 29/3/1945
Giuseppe Valota nato a Sesto San Giovanni, figlio di Guido, deportato e morto a Steyr il 5/4/1945 durante la marcia Wien Floridsdorf – Mauthausen.
Miranda Capellini nata a Sesto San Giovanni, figlia di Francesco, deportato e morto il 21/9/1944 ad Hartheim( Mauthausen)
Maria Franca Belli, nata a Sesto San Giovanni, figlia di Stefano, deportato e morto il 5/5/1945 a Gusen
Laura Signorelli Nata a Monza, figlia di Angelo, deportato a Mauthausen – Gusen, liberato il 5/5/1945 Sopravvissuto – Deceduto a Monza il 6/12/2010