Sesto 18/10: O. Talamucci, difendiamo i valori della nostra città

Lettera alla città di Olga Talamucci

I miei concittadini hanno democraticamente eletto un’amministrazione di destra credendo che alla nostra città necessitasse un drastico cambiamento.

E il cambiamento c’è stato, per molti doloroso, questa Amministrazione ha fatto in modo che si infangasse la Medaglia d’oro al Valor Militare di cui è insignita la nostra città, ospitando un convegno organizzato dai fascisti di Casa Pound, fascisti come quelli che mio padre ha combattuto negli anni della sua giovinezza.

Questa Amministrazione sta tentando di abbattere, con metodi sempre più bassi, tutte le associazioni democratiche e antifasciste che hanno costruito la storia di questa città. Questa Amministrazione ha abbandonato in mezzo alla strada alcune famiglie con bambini piccoli che avevano semplicemente bisogno di un tetto per riprendersi in mano le loro fragili vite al solo scopo, il suo, di propaganda che le puntasse i riflettori su di Lei.

Questa Amministrazione ha innescato una guerra per distruggere il prezioso presidio pubblico che sono i nidi comunali, un servizio indispensabile per molte famiglie di cui tutti e tutte andavamo orgogliosi.
Spero che ad essere stanchi siano anche quelli che hanno eletto questa Amministrazione, non solo noi che non l’abbiamo fatto.
Adesso basta.

Questa Amministrazione ospiterà, nella sala intitolata a mio padre Carlo Talamucci un evento per la presentazione del libro di Mario Giordano dal titolo “L’Italia non è più italiana”, questo è ingiusto. Non è qualcosa che offende solo me come figlia né solo la memoria del padre che tanto amo.

È un’offesa a tutta la città

Per difendere il nome di mio padre affinché non sia associato a questa iniziativa, affinché le terribili parole di odio non infanghino la memoria di chi ha costruito questa città sui valori dell’uguaglianza, sarò presente per difendere la targa in biblioteca dedicata a mio padre.
E chiederò a tutti gli antifascisti di mobilitarsi al mio fianco.

Sesto San Giovanni, 7 ottobre 2019

Olga Talamucci