Sesto 08/08: Picchetto antisfratto, dobbiamo esserci tutte/i

PICCHETTO ANTI SFRATTO MARTEDÌ 8 AGOSTO 2023 ORE 8,30 IN VIA GIOBERTI 25 A SESTO SAN GIOVANNI

IL COMUNE VUOLE SFRATTARE UNA FAMIGLIA IN SUBLOCAZIONE

Su richiesta del Comune di Sesto San Giovanni martedì 8 agosto l’Ufficiale Giudiziario potrebbe sfrattare una donna con i suoi 4 figli minori a cui lo stesso Ente Locale aveva assegnato un alloggio privato in sublocazione nell’anno 2016 dopo che aveva subito uno sfratto.

Sembra incredibile ma è proprio vero: anni fa il Comune ha assegnato una abitazione privata ad una famiglia povera – che ha sempre pagato il dovuto – e ora la vuole sfrattare. Ma vi è di più.

Su disposizione del Tribunale di Minori – che è intervenuto per gravi problemi familiari e che ha affidato i figli al Servizio Sociale del Comune – la sig.ra e i suoi bambini in tenerissima età sono stati trasferiti d’urgenza presso una “casa protetta”, a tutela della donna e dei suoi figli.

E il Comune affidatario dei minori cosa fa?

Mentre la sig.ra è distante dalla sua residenza familiare perchè trasferita temporaneamente in una “Casa Protetta”  sfratta la famiglia dall’abitazione in cui vivono da 8 anni.

Il paradosso: il Comune affidatario dei minori li sfratta dalla loro abitazione senza offrire alcuna garanzia alla madre che, quando cesserà la sua permanenza nella “Casa Protetta”, le verrà assegnato un alloggio ove andare a vivere con i suoi 4 figli. E’ come se un genitore sfrattasse da casa propria i suoi figli in tenerissima età senza avere individuato alternative.

Ci chiediamo se l’Assessora competente e i Servizi Sociali si siano fermati, anche solo per qualche minuto, a riflettere come possa sentirsi una signora – costretta non per sua responsabilità ad allontanarsi dalla sua residenza perdendo lavoro e relazioni sociali – sapendo che oltre tutto perderà anche l’alloggio nel quale ha vissuto per ben 8 anni senza che il Comune le prospetti una soluzione abitativa. Alla disperazione di una situazione oggettivamente gravissima si aggiunge l’ostracismo e la distanza delle istituzioni.

La situazione è talmente grave che non può prestarsi a strumentalizzazioni o a situazioni di scontro politico:  occorre pensare e provare amore per una donna e i suoi figli che sono in grande difficoltà senza aggiungere problemi a problemi: chiediamo al Comune di rinviare lo sfratto quanto meno sino alla prima udienza fissata dal Tribunale dei Minori, di modo che i bambini, se cesserà la loro permanenza nella “Casa Protetta”, possano ritrovare la loro casa, tornare nelle scuole sestesi e mantenere le loro relazioni sociali. Non è mai un costo eccessivo avere rispetto per i propri cittadini in difficoltà. Avere cura dei nostri figli, già provati da situazioni familiari difficili è non solo un atto d’amore, ma anche un investimento per il futuro del nostro Paese.

Aggiungiamo che la famiglia è uno di quei nuclei che è stato discriminato dallo stesso Comune che lo ha escluso dall’assegnazione di un alloggio pubblico illegittimamente (era prima in una graduatoria) come riconosciuto dal Tribunale che ha condannato il Comune ad un significativo risarcimento danni.

Riassumendo: il Comune discrimina la famiglia che era prima in una graduatoria escludendola dall’assegnazione e viene condannato; il Comune propone lo sfratto contro la famiglia discriminata; il Comune pretende di eseguire lo sfratto nel momento più drammatico per una donna madre di quattro figli piccoli. Sembra incredibile ma è tutto dimostrabile con atti e provvedimenti ufficiali.

Per questi motivi siamo costretti a organizzare un nuovo picchetto

MARTEDI’ 8 AGOSTO alle ore 8,30 in via GIOBERTI N° 25

DOBBIAMO ESSERCI TUTTI, ANCHE L’8 AGOSTO.