La tazzina di Caffè: pentagramma politico

PENTAGRAMMA POLITICO / La Corte dei Conti conferma che avevamo ragione con le nostre critiche
 La Corte dei Conti ha, ufficialmente, accertato che ci sono state gravi irregolarità nei bilanci e nei fondi degli anni 2014-2015-2016 che la sinistra ha tenuto nascoste ai cittadini di Sesto San Giovanni, per coprire la verità sul buco nel bilancio“. Così Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto, dopo il pronunciamento del Tribunale contabile, che egli stesso aveva sollecitato.

Finalmente è arrivato il pronunciamento della Corte dei Conti: nessun “falso”, nessun “taroccamento” e nessun“dissesto“” è la replica del Pd sestese, in un comunicato stampa. Due versioni contrapposte. Due verità o due mezze bugie? La verità sta nel mezzo.

La lettura del pronunciamento della Corte dei Conti, sostanzialmente stabilisce: il riaccertamento dei residui del consuntivo del 2014 fatto dalla giunta Chittò, in applicazione dell’allora legge vigente, che introduceva un nuovo sistema di calcolo (armonizzazione dei sistemi contabili) dove il “disavanzo tecnico” accertato poteva essere spalmato in 30 anni e che per Sesto significava una somma di 9 milioni (circa 300mila euro annui) approvato allora senza rilievi, oggi è stato riaccertato in 16 milioni di euro.

E’ stato chiesto al comune, come prevede la legge e lo stesso governo, preoccupato per le difficoltà dei comuni, che ha introdotto nella finanziaria di quest’anno una norma per il riaccertamento con la spalmatura fino al 2044, di ricalcolarlo e di formulare una proposta di spalmatura  entro 60 giorni.  Tutto gira intorno al patto di stabilità a cui gli enti locali sono assoggettati. E’ una questione tecnica sostanziale, che ha naturalmente rilievo politico ed economico.

C’è poi un altro rilievo sui residui passivi (pagamento ai fornitori, enti ecc) dove si evidenzia un ritardo nei pagamenti. Caratteristica di tutto lo Stato in tutte le sue articolazioni. Per i comuni la situazione è ancora più grave, perchè lo stesso Stato che fa leggi per il patto di stabilità e per la contabilità sottoposta al controllo degli organi preposti, è il primo a metterli in difficoltà. Gran parte della sofferenza avviene dai mancati trasferimenti erariali, oltre naturalmente alla difficoltà di incassare.Tuttavia il parametro di deficitarietà del comune di Sesto è positivo, come tutti gli atri parametri. Per questo il bilancio non è strutturalmente deficitario e non è in dissesto.

Ultima considerazione: amministrare non è cosa facile, gli impedimenti  burocratici sono tanti, aggravati da una crisi economica che colpisce le famiglie, che sempre più si rivolgono ai comuni per la sussistenza, gravando sulle spese. Non sempre le stese famiglie rientrano per cavilli burocratici, tra quelle sempre più numerose di assistiti, eludono il pagamento di tasse ed imposte, ingrossando la voce dei residui attivi (crediti dell’ente), che si riflette sul bilancio ed aggrava la voce dei residui passivi (debiti dell’ente).

Se a questo si aggiungono i ritardi dei trasferimenti da parte dello Stato, la frittata è fatta. Affermare che la Corte dei Conti non ha confermato le difficoltà del bilancio di Sesto, è falso. Ma è altrettanto falso, tecnicamente, contabilmente e politicamente dire che la Corte dei Conti, ha sancito “un buco di bilancio“,  come fanno ancora alcuni esponenti della maggioranza.

In questo Paese, dove la propaganda ha sostituito l’analisi politica, elevando al potere una classe politica mediocre, incapace e assolutamente non in grado di affrontare le sfide economiche, sociali e politiche succede anche questo. La verità diventano verità di parte, e consumano le residue speranze sul futuro  dell’Italia. E non solo di Sesto.

Per questo diciamo che i sestesi devono sapere che la situazione del bilancio era nota agli attuali amministratori quando erano all’opposizione. Perché non hanno controllato come era loro dovere? I componenti la Giunta attuale erano in consiglio (Lamiranda, Di Stefano, Caponi, ecc..) e sapevano come stavano le cose e a cosa andavano incontro in caso di vittoria. Ora una volta entrati nel palazzo perchè anziché amministrare si minacciano tagli e disservizi dando sempre la colpa alla Giunta Chittò?

I cittadini devono sapere che la situazione dei bilanci e i meccanismi dei residui attivi e passivi fanno parte di un documento complesso e complicato dal patto di stabilità, mentre l’ordinaria amministrazione, con costi e ricavi che  fanno andare  avanti la città e altra cosa. E’ quella che Di Stefano e la sua Giunta dovrebbero attuare e lasciare stare i fantasmi dei bilanci falsi o e dei buchi per non “produrre” quello che i sestesi si aspettano. Basta scuse. Si guardi avanti al futuro di questa città con coraggio e forza politica adeguata a una Sesto che è stata, e deve rimanere, tra le eccellenze italiane.

(Mangiafuoco)

PENTAGRAMMA POLITICO / La Corte dei Conti conferma che avevamo ragione con le nostre critiche