Continua il massacro del razzismo di Trump

Gli effetti del muro di Trump per salvare gli Yankee dall’invasione dei nemici del Sudamerica, fanno il giro del mondo. Ecco un’immagine agghiacciante che dimostra tutta la disperazione di questi “pericolosi invasori” e che non va censurata perché anche i più “patrioti” possano vedere e provare vergogna.

View of the bodies of Salvadoran migrant Oscar Martinez Ramirez and his daughter, who drowned while trying to cross the Rio Grande in Matamoros, state of Coahuila on June 24, 2019. (Photo by STR / AFP)

Un uomo e sua figlia annegati nel Rio Grande. Un genitore accetta un rischio così grande solo se non ha altra scelta. L’istinto di sopravvivenza è più forte se una possibilità ti resta. Ma forse questa possibilità non c’è e a quel punto ci si gioca la vita. E poi ci sono in confini che ci proteggono, ma da cosa? Gino Strada afferma che le migrazioni sono una ricchezza e ha ragione, perché diversamente si rimane immobili e immutati, statici, nei secoli dei secoli sempre uguali.

Ecco la riflessione di Nicola Fratoianni  ripresa dal suo profilo <a href="http://”>Facebook pubblico.

La redazione

Riflessione di Nicola Fratoianni

Un giovane uomo e sua figlia di 2 anni, legati da una maglia per non perdersi, con il braccio della bimba intorno al collo. Sono annegati nel Rio Grande, il fiume che divide gli Stati Uniti dal Messico. Questi sono gli effetti del muro di Trump. 
L’uomo si chiamava Oscar Alberto Martinez e la bimba Angie Valeria, arrivavano dall’Ecuador per cercare una vita migliore. Scrivo i loro nomi, perché sia chiaro che queste sono persone e non numeri. Persone in carne, ossa, sogni e bisogni, come noi. 
Ci ho pensato molto prima di pubblicare questa foto, ma ho deciso di farlo, sia perché negli Stati Uniti se ne discute sui media già da qualche giorno, sia perché penso ci sia bisogno di fare un discorso di verità su queste storie. E la verità a volte è maleducata e ti prende a pugni nello stomaco.
Basta con questi massacri. Basta.

Nicola Fratoianni