Sesto: le foto di Irene Vitrano in mostra

Irene Vitrano, di origine palermitana ma legnanese d’adozione, è una giovane fotografa che per il suo progetto #Uscita ha scelto la forma, e la finalità, del storytelling. Le sue immagini, seriali e apparentemente ripetitive, vogliono infatti raccontare di persone, di vite; vogliono appunto raccontare delle storie.

Uno scantinato anonimo dalle grezze pareti e dal pavimento di grigio cemento, una poltrona di pelle rossa, uno o più personaggi solitamente seduti, in posa. Tutto è apparentemente immobile, eppure il movimento e già insito nel titolo, ribadito in ogni foto da un cartello sulla parete. Movimento, cambiamento, uscita da una situazione di immobilità o di stallo, ma anche da una situazione di comfort.

I personaggi di Irene, ma sarebbe più corretto dire le persone, escono da un’età della vita, da un campo di gioco o da una pista da ballo, da una malattia crudele o addirittura si apprestano ad uscire dalla vita stessa.

Ma a tutti Irene ha concesso una frazione di secondo – e un’immagine duratura – di celebrità, un’iconografia istantanea della personalità.

Se il progetto è improntato al rispetto delle persone ritratte, e a un sentimento empatico nei loro confronti e nei confronti delle rispettive individualità e differenze, aleggia, forse a causa dell’ambientazione e del setting, un sentimento di vanitas vanitatum, dove conta quello che si vede – le facce, i vestiti, gli oggetti, gli animali perfino – ma altrettanto contano le cose che non si vedono: il passato e il presente raccolti nel nero del buio che incombe ai bordi della foto, i fantasmi, le illusioni e l’inconscio che aleggiano sotto il cono di luce bianca, pronti a dileguarsi o a divorare l’immagine, in una dimensione dove a fuggire, e a indicare la via d’uscita, malgrado la fissità consolatoria della fotografia, è sempre il Tempo.

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