Sinistra italiana con Piero Grasso, avanti Leu ma solo con chi ci sta

Si vs Mdp. Domani la runione a Milano con la ex Ditta, Speranza potrebbe cercare di non rompere. Intanto il Prc verso il sì alla convergenza fra le sinistre antiliberiste

 Nicola Fratoianni e Piero Grasso © LaPresse

«Non ci uniamo al partito dello spread e della lealtà a vincoli europei che riteniamo sbagliati» ma anche «non possiamo riconoscerci nella proposta del governo priva di qualsiasi elemento redistributivo». Né con gli europeisti «eredi della Terza via» né con il governo pentaleghista. Ieri l’assemblea nazionale di Sinistra italiana ha approvato a larga maggioranza (15 astenuti) un documento di critica alla manovra gialloverde. «La versione abbozzata di Quota 100 (…) coinvolge una platea ristretta e per un tempo che potrebbe essere limitato». Quanto al reddito di cittadinanza «è un reddito di sudditanza, figlio di una visione paternalistica nei confronti dei poveri», che saranno «vincolati alla necessità di accettare qualsiasi offerta di lavoro da determinare di fatto l’ennesima misura finalizzata alla moderazione salariale».

Ma il core business della discussione era la sorte di Liberi e uguali in vista delle europee. Archiviato il congresso deciso a maggio e mai avviato – l’obiettivo, il partito unitario con Mdp si è rivelato proibitivo – Si si collega a Piero Grasso «che ha messo in campo una carta programmatica e valoriale (…), a cui ci sentiamo molto vicini» e alle posizioni di Francesco La Forgia, di Mdp ma ormai ’delfino’ del presidente. «Se è evidente che non esista la possibilità di portare sulle nostre posizioni Leu nella sua interezza» d’altro canto ci sono le condizioni per una «confluenza in una lista plurale alle europee con altri soggetti e personalità della sinistra, dell’ambientalismo e del civismo democratico». Leggasi Dema, la Diem di Varoufakis e Prc.

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