Sesto Unione Inquilini: proroga allo sfratto di via Luini

Immagine di Mario Piromallo

LE PEZZE SONO UTILI, MA ORA SERVE UN ABITO NUOVO

Immagine di Mario Piromallo

Anche questa mattina (giovedì 9 marzo per chi legge) erano più di trenta le persone presenti al picchetto per evitare che una famiglia con una minore finisse in strada.

Questa volta oltre all’intervento del Sindacato, dei consiglieri di Sinistra Italiana e di Città in comune, dei militanti del Movimenti 5 stelle e di Rifondazione Comunista e di alcune associazioni presenti sul territorio c’è stato l’interessamento dell’Ufficio Casa dell’Amministrazione comunale.

La Prefettura che aveva rifiutato di applicare la proroga prevista nei casi di accettazione della domanda per il Fondo morosità incolpevole, è tornata sui suoi passi.

Sei mesi di proroga sono un buon risultato, ma non sono la soluzione del problema.

In città i picchetti anti sfratto e la solidarietà di molti cittadini hanno impedito fino ad ora che l’ondata di sfratti post pandemia si schiantasse sulla città, ma il pericolo non è scomparso.

Ora è necessario che l’Amministrazione Comunale adotti un piano casa che sappia valutare la domanda e individui con precisione quale debba essere l’offerta sufficiente a garantire che nessuna famiglia finisca in strada e che si verifichino solo passaggi da casa a casa.

Quali possono essere le soluzioni? Nell’incontro con i sindacati casa di settimana scorsa sono uscite proposte concrete:

–        Accelerazione delle pratiche di assegnazione di fronte al più di 100 alloggi pubblici assegnabili e vuoti e solo 33 pratiche esaminate nel 2022

–        Puntualità e trasparenza nell’assegnazione del Fondo per la morosità incolpevole

–        Informazioni sull’assegnazione degli alloggi SAT

–        Predisposizione di soluzioni di emergenza per impedire che famiglie, soprattutto quelle con minori, rimangano senza soluzioni abitative

–        Revisione del Piano Falck per prevedere quote significative di edilizia a canone sociale

–        Interlocuzione con il mercato privato che risulta inaccessibile a chi è straniero e a chi non può dimostrare un lavoro a tempo indeterminato, un mercato privato che non ha mai preso in considerazione i contratti a canone concordato

Forse una maggiore disponibilità all’ascolto da parte delle istituzioni, forse una maggiore sensibilità politica di fronte al dramma degli sfratti, forse la crescente solidarietà tra le famiglie sotto il ricatto dello sfratto, stanno creando i presupposti per una nuova fase nelle politiche abitative cittadine.

Le verificheremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

P.S. Anche a Bresso questa mattina siamo riusciti ad impedire uno sfratto, siamo riusciti ad evitare che due minori restassero senza casa. Anche in questo caso sarà necessario che le istituzioni si assumano maggiori responsabilità e si diano gli strumenti necessari per garantire il diritto alla casa.