Sesto: quando propaganda fa rima con scarsa conoscenza

Riceviamo il comunicato congiunto a firma delle componenti di opposizione del Comitato Pari Opportunità e pubblichiamo il presente comunicato:

QUANDO PROPAGANDA FA RIMA CON SCARSA CONOSCENZA

E’ di oggi, 5 luglio 2018, il post con cui il Sindaco  Di Stefano – sempre molto attivo sui social, annuncia che “d’ora in poi è vietato l’ingresso a volto coperto negli edifici pubblici” e, più precisamente, è “vietato, negli uffici comunali, l’accesso a chi porta casco, passamontagna, burqa e nijab”.

Come componenti di opposizione del Comitato Pari Opportunità ci preme far notare al Primo Cittadino di Sesto, evidentemente poco informato, due “imprecisioni” di non poco conto.

La prima è che il divieto di entrare a volto coperto negli uffici pubblici è già codificato da una Legge dello Stato, la Legge n°152 del 22 maggio del 1975. Tale divieto è poi stato ampliato da una Delibera di Regione Lombardia del dicembre 2015. Pertanto il Sindaco Di Stefano sta semplicemente applicando ciò che una Legge dello Stato prima e una Delibera Regionale poi hanno già regolamentato da tempo, senza che nessun merito sia da imputare all’attuale Giunta.

La seconda precisazione riguarda il termine ” nijab”, che non esiste nella lingua araba.

Forse il Sindaco si riferisce al “niqab” che è il velo che lascia scoperti solo gli occhi, e che è vietato da tempo sia in ambito nazionale che regionale e comunale, sperando che non si riferisca al “hijiab” che è il velo che copre i capelli e incornicia il viso, lasciandolo totalmente scoperto, che è quello usato dalle donne musulmane sia a Sesto che altrove. Ricordiamo, inoltre, che il burqa è afgano e che nel nostro territorio non se ne è mai visto circolare nemmeno uno.

Il divieto di ingresso a volto coperto ( non importa coperto da cosa) in banche ed uffici pubblici è un provvedimento indispensabile per la sicurezza, ed già ampiamente regolamentato ed applicato nel nostro Paese, nel post del Sindaco Di Stefano noi leggiamo solo l’ennesimo tentativo di propaganda strumentale e il solito intento di fomentare astio e paura nei riguardi dei cittadini – in questo caso delle cittadine –  sestesi di fede musulmana.

Le pari opportunità e la lotta a ogni tipo di discriminazione passa anche da una corretta informazione e da una più approfondita conoscenza di ciò che è “altro da noi” ma non per questo pericoloso.

Simona Durante  – Componente di opposizione CPO

Sara Gueddouda – Componente di opposizione CPO

Maria Pia Ricciardi – Componente di opposizione CPO