Sesto: l’amministrazione continua la lotta contro i poveri

QUESTE NON SONO POLITICHE ABITATIVE

E NON SONO INTERVENTI SOCIALI

SONO VENDETTE E CATTIVERIA PURA

Ormai tutti conosciamo la storia drammatica della sig.ra Rita Ben che è stata sfrattata con il marito e con i suoi tre figli minori quattro giorni prima di Natale anche se era stata già convocata per l’assegnazione di un alloggio dell’Aler e avrebbe fatto il trasloco a gennaio.

L’Assessorato non era presente il giorno dello sfratto ed è stato solo capace di mettere in discussione la validità dell’assegnazione.

Il Comune di Sesto San Giovanni, e per esso l’Assessorato ai Servizi Sociali, affidatario dei due figli per decreto del Tribunale per i minorenni, cosa ha fatto?

L’Assessorato ai Servizi Sociali, visto l’imminente sfratto della famiglia previsto per il 20 dicembre 2021, anziché occuparsi di accelerare le pratiche per l’assegnazione e di farsi parte attiva per ottenere una proroga, ha inviato il 2 e il 9 dicembre 2021 un aggiornamento urgente al Tribunale di minori comunicando l’imminente sfratto della famiglia.

Detto in altri termini l’Assessorato ai Servizi Sociali, anziché operare per mantenere l’unità del nucleo familiare ha operato D’URGENZA PRESSO IL TRIBUNALE per “garantire” alla madre e ai figli una Comunità protetta a Crema.

Cioè una struttura distante decine di chilometri dagli istituti scolastici dei figli.

Due giorni fa il Tribunale di Milano si è presentato a casa della sig.ra Ben e ha prelevato i tre minori e la madre per trasferirli nella struttura protetta che di norma viene utilizzata solo per situazioni gravissime (ad esempio violenze da familiari) e differenti da questa che si caratterizza solo per difficoltà economico sociali.

In questo modo il padre è stato privato del suo “sacrosanto” diritto dovere di stare con i figli e altresì di andare a trovarli. Punito in questo modo per non avere avuto la possibilità di permettersi un canone di locazione privato  e avere osato di chiedere aiuto al Comune di Sesto San Giovanni. 

I servizi sociali  possono utilizzare l’arma dell’allontanamento dei figli anziché offrire una soluzione a famiglie in difficoltà economico abitativa?

Non dovrebbe essere prioritario proprio nell’interesse dei minori il diritto al mantenimento dell’unità familiare garantito dalla nostra Costituzione?

Verrà impugnata in termini brevi questo provvedimento, ma resta il fatto che le azioni di un Assessorato che intende in questo modo il messaggio evangelico a cui si è richiamato più volte, è inaccettabile.

Come si spiega quello che è successo? E’ possibile pensare di scardinare i rapporti di un nucleo familiare che sta uscendo da un periodo di difficoltà? Il marito ha trovato un lavoro, l’assegnazione di una casa pubblica è la premessa per un equilibrio economico concreto, i figli inseriti nelle scuole di Sesto stanno procedendo nel loro percorso.

A SESTO E’ IN ATTO UNA GUERRA CONTRO I POVERI E I FRAGILI:

–        ESPULSIONI,

–        NESSUN PIANO CASA,

–        INIZIATIVE PER RIDURRE LA DURATA DEI CONTRATTI IN SUB LOCAZIONI,

–        SOSPENSIONE DEI PAGAMENTI AL RESIDENCE PUCCINI E FIORANI PER SFRATTARE LE FAMIGLIE CHE VI ABITANO

–        USO DISTORTO DELLE NORMATIVE PER DISCRIMINARE GLI IMMIGRATI ESCLUDENDOLI DALLE GRADUATORIE CASA

–        TAGLIO DELLE RESIDENZE PER CANCELLARE DALLE ASSEGNAZIONI LE FAMIGLIE POVERE

Gli affidi dei minori in presenza di alternative, i ricoveri della sola madre con i minori in Comunità protette lontane dalle relazioni sociali costruite e dalle scuole frequentate dai figli, l’abbandono dei padri al loro destino magari in attesa di un daspo, sono pratiche inaccettabili.

Speriamo che l’opinione pubblica si indigni per quanto sta succedendo e riesca ad imporre una linea amministrativa meno crudele.

UNIONE INQUILINI NORD MILANO