Sesto, Anpi 340 Martiri: nessun debito col Comune

La sezione Anpi 340 Martiri non ha nessun debito di 70 mila euro con il Comune di Sesto San Giovanni e neppure il Circolo Cooperativo Anpi

Il Circolo Cooperativo ANPI e l’ANPI hanno due forme giuridiche diverse. Il Circolo è una società cooperativa a responsabilità limitata, costituita il 13 febbraio 1974, con lo scopo di svolgere attività ricreative e culturali. L’ANPI di Sesto San Giovanni, invece, è una sezione dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) Nazionale, ente morale che è tra le più grandi associazioni combattentistiche presenti e attive oggi nel Paese. La sezione “340 Martiri” dell’ANPI ha sede al piano terra di Villa Zorn dal 1947 e per questo paga regolarmente affitto e spese condominiali al Comune di Sesto San Giovanni.

Il fatto che anche il Circolo utilizzi il nome ANPI, sottolinea il carattere democratico e antifascista della Società, così come fanno altre associazioni: polisportiva, bocciofila, ecc.

Il Circolo cooperativo Anpi è titolare della licenza commerciale del ristorante Caffè degli Artisti e ha in affitto dal Comune i locali del ristorante e l’area della pista da ballo per la somma di 50 mila Euro l’anno.

Da alcuni anni il Circolo cooperativo Anpi, che ha un suo bilancio fiscale revisionato ogni due anni da un incaricato del Ministero del Lavoro, a seguito di novità intervenute in ambito legislativo non ha più potuto gestire con i propri volontari l’attività commerciale. È quindi stato necessario stipulare un contratto di affitto d’azienda con dei gestori esterni: la G.D.S. (Caffè degli Artisti).

Con il ricavato dell’affitto d’azienda (non “subaffitto” o peggio “con la cresta sull’affitto” come più volte dichiarato dal sindaco) si è potuto continuare a fare la manutenzione ordinaria e straordinaria della pista da ballo e svolgere le attività ricreative, culturali e sociali in villa Zorn. Ricordiamo che il dancing Pino Argentato fu costruito dai volontari nel 1947 utilizzando anche le macerie della Breda Avio bombardata durante la guerra.

Il Circolo cooperativo non ha nessun debito di 70 mila Euro con il Comune di Sesto S. Giovanni, ma solo l’impegno di realizzare lavori di manutenzione e rinnovamento del dancing Pino Argentato come del resto si è fatto da sempre nel corso dei 70 anni trascorsi.

Questi nuovi interventi manutentivi sono però stati sospesi in attesa del parere favorevole della Soprintendenza delle Belle Arti al progetto di finanza, presentato nel dicembre 2014 all’Amministrazione comunale dal Circolo cooperativo e dalla G.D.S. La Sovrintendenza delle Belle Arti ha poi espresso un parere favorevole ma solo nel novembre 2017. I lavori interessavano l’intero complesso di Villa Zorn (e quindi anche lo spazio attualmente occupato dal dancing), per un importo rilevante, a carico della GDS. Era del tutto evidente che gran parte dei lavori da eseguire in un primo tempo sarebbero poi stati disfatti nel corso dell’esecuzione del progetto generale.

Il progetto di finanza, concordato punto per punto con gli uffici comunali, è già pronto in tutti i suoi aspetti, architettonici, burocratici e finanziari, manca solo l’approvazione della Giunta e del Consiglio comunale.

La nuova Giunta avrebbe dovuto cogliere questa importante occasione per portare a buon fine il progetto di finanza e qualificare una parte importante del centro storico della città come promesso nel loro programma elettorale.

A ottobre 2017 abbiamo inviato un documento al sindaco, al vice sindaco e all’assessore al demanio sollecitando un incontro per capire come proseguire con il progetto di finanza e quindi stabilire i tempi e i modi del nostro intervento al dancing Pino Argentato, senza ottenere alcuna risposta.

Ora, con la richiesta di pagamento di 70 mila Euro e l’invio di una cartella esattoriale a carico del Circolo Anpi, si è interrotto ogni possibile proseguo dell’intervento, azzerando l’iter del progetto di finanza e rinviando la riqualificazione del giardino di Villa Zorn e del Dancing Pino Argentato.

Contestualmente si provoca nei fatti la chiusura del Circolo cooperativo, scacciando dalla Villa Zorn un presidio democratico che ha assicurato momenti di vita ricreativa, sociale e culturale nel cuore della città e momenti di svago a intere generazioni di sestesi.

Perché non abbiamo avuto risposta alle nostre sollecitazioni e alle nostre richieste di incontro per favorire una soluzione al problema, ma solo attacchi e dichiarazioni false e offensive, come abbiamo letto sulla stampa cittadina?

Cosa pensano di fare il sindaco e la giunta di questo progetto, costato all’operatore decine di migliaia di Euro e oltre tre anni di lavoro per ottenere il parere favorevole della Sopraintendenza alla Belle Arti, espresso dalla responsabile direttamente all’attuale vice sindaco, avvocato Caponi?

Non dovrebbe essere finita la campagna elettorale amministrativa?

Qual è l’obiettivo vero di queste sconsiderate azioni e dichiarazioni apparse sulla stampa cittadina?

Con la decisione della Giunta comunale di indire una gara pubblica per l’assegnazione dei locali di villa Zorn e del dancing Pino Argentato, di fatto si è messo fuori dalla porta il Circolo Cooperativo che non potrà partecipare alla gara in quanto è in corso un contenzioso amministrativo tra il lo stesso Circolo e il Comune di Sesto San Giovanni.

E si è buttato alle ortiche tutto il lavoro fin qui fatto, le decine e decine di riunioni che si sono susseguite con l’apparato tecnico del Comune, gli incontri con la Sovrintendenza, e le decine di migliaia di euro spesi per approntare il progetto di finanza.

Abbiamo letto sulla stampa che, oltre alla cartella esattoriale per il presunto debito, è stato presentato un esposto alla Corte dei Conti. Sarà nostra premura, alla ricezione della comunicazione ufficiale, valutare quali azioni intraprendere a tutela del nostro interesse e dell’onore nostro e delle molte decine di volontari che gratuitamente da 70 anni hanno lavorato e lavorano per il bene comune della città.

Il presidente del Circolo Cooperativo Anpi

Luigi Guerra