Sesto: addio allo storico Cairoli

(dal quotidiano Il Giorno Laura Lana. Titolo originale “Addio al “Cairoli” Al suo posto sorgerà un palazzo”).  LE RUSPE sono passate sopra un pezzo della storia sestese. Nelle scorse settimane le demolizioni hanno raso al suolo il Circolo Cairoti di via Puricelli Guerra. Al suo posto la cooperativa UniAbita realizzerà una nuova palazzina. Il circolo operaio era nato nel giugno del 1945, anche se l’atto ufficiale è del luglio 1946. Anche in questo caso furono i lavoratori della Faick a promuoverne la costituzione, acquistando per un milione e duecentomila lire quella che era la vecchia “Trattoria del Mugnaio”. Nel 1952 i locali sono stati poi praticamente raddoppiati. Il Cairoli è sempre stato un circolo di sinistra, anche se meno caratterizzato politicamente di altri. Per anni è stato presidente Filippo Penati, che assunse la carica succedendo al padre e qui iniziò la palestra politica. L’intervento edilizio, portato avanti da UniAbita, prevede la demolizione e la costruzione di un nuovo stabile. Il progetto esecutivo ha disegnato un edificio di 14 appartamenti, che saranno tutti di classe energetica A, con relativi box, mentre a livello della strada ci sarà il piano piloty, con alcuni locali comuni e spazi verdi. DIBATTITI, gite, ritrovo ormai per i più anziani, il Cairoli si aggiunge così agli altri circoli operai che sono spariti in città. Il circolo San Giorgio ha lasciato posto a un albergo in viale Italia, in pieno Villaggio Faick. E altri sono diventati dei semplici bar. E successo al Circolo Progresso di via Giovanna D’Arco, punto di ritrovo e dibattito delle tute blu della Faick, e al circolo Renzo Del Riccio di via Podgora. Allo stesso modo anche il Circolo NuovoSesto ha cessato di esistere e da qualche anno si è trasformato nel bar trattoria Marelli79. Nato nel marzo del 1949 in via Como, in una vecchia casa di ringhiera con aU’intemo un grande cortile per il gioco delle bocce, si trasferì poi in viale Marelli 79. Politica e sport si mescolarono subito: un gruppo di giovani della Fgci, guidati da Tore Montelîa, lo fece vivere per anni e nei suoi locali nacque il Geas.