Il rebus elettorale di Milano

di Angelo Gerosa. Giuseppe Sala saluta la vittoria e non commenta il suo 42%. Francesca Balzani si dice “molto rammaricata” del 34%. Pierfrancesco Majorino invece si dichiara “molto soddisfatto” del  23% precisando “sto molto bene in questo centrosinistra, sono molto contento, non puntavo ad un risultato migliore” (www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Milano-primarie-del-centrosinistra).

Vittoria scontata? Appaiono lontanissime le primarie del 2010 in cui Giuliano Pisapia, candidato di SEL, superò due super candidati quali l’architetto Stefano Boeri sostenuto dal PD ed il costituzionalista Valerio Onida espressione di una parte importante della cosiddetta società civile.

Pisapia si è dimostrato un ottimo sindaco e la sua decisione di non ricandidarsi è stata una vera e propria doccia fredda per la sinistra meneghina.

A botta calda il PD indicò due candidati di bandiera: Emaniele Fiano per la maggioranza e Pierfrancesco Majorino per la minoranza e SEL, che a Milano esprime un parlamentare, due assessori e tre consiglieri, non presentò candidati e sostenne Majorino (un cane che si morde la coda: molti leader della sinistra abbandonano il PD ed appoggiano SEL che, a sua volta, appoggia un dirigente della sinistra che resta nel PD).

Successivamente Renzi offrì la candidatura a Sala e nel PD si ammainò la bandiera della maggioranza e si mantenne quella della minoranza nel tentativo di recuperare anche il voto degli scontenti.

Possibile contrapporre a Sala un candidato altrettanto forte?

Pisapia, con l’appoggio di Vendola, ci prova indicando la sua vice Balzani ma, l’astuta mossa della doppia candidatura PD, non ha lasciato scampo al tentativo di proseguire l’esperienza di una giunta mai troppo amata dai democratici meneghini

Ora che fare?

Sarebbe stupendo se attorno a Francesca Balzani si formasse una “Lista Arancione” che, forte del suo buon risultato delle primarie, sia capace di non disperdere quel 57% che non ha votato Sala e riequilibrare il centro sinistra.

Stupendo ed indispensabile se non vogliamo rassegnarci all’idea di assistere ad elezioni trasformate in scontro tra manager (l’ex DG della Moratti contro l’ex DG di Albertini con la partecipazione pure dell’ex ministro tecnico di Monti) che ambiscono alla presidenza del “CDA della Citta Metropolitana SPA” . Con i partiti (e la politica) retrocessi al ruolo di meri comitati elettorali.