Nord Milano unito per il reddito di autonomia

appello dei sette assessori del nord Milano

In ottobre Regione Lombardia ha istituito il cosiddetto reddito di autonomia, un intervento economico indirizzato ai cittadini e articolato in più misure. Nelle ultime settimane stiamo assistendo a un battage pubblicitario molto intenso ma che, a nostro avviso, rischia di disorientare i cittadini e creare in loro un’aspettativa che Regione Lombardia, stante il presente stanziamento, non sarà in grado di soddisfare.
Come amministratori locali, con delega alle politiche sociali, e quindi quotidianamente in prima linea per risposte ai cittadini più fragili, non possiamo esimerci dal sottolineare le contraddizioni e le debolezze che questa misura e la sua attuazione comportano.
In primo luogo evidenziamo lo scarto tra l’aspettativa generata e la capacità di rispondervi. I numeri indicati da Regione Lombardia parlano chiaro: i destinatari reali saranno solo un migliaio di cittadini, tra anziani e disabili. Mille in tutta la Lombardia, che significa per i nostri sette comuni una ben esigua quantità di persone.
Inoltre rileviamo la criticità delle tempistiche proposte da Regione Lombardia, che mettono a rischio la partecipazione dei cittadini stessi (l’acquisizione dell’ISEE non è certo una procedura immediata).
Come amministratori consideriamo questa un’occasione mancata: una ricognizione coordinata dei bisogni territoriali e una progettazione condivisa sono un il requisito fondamentale per mettere a sistema interventi sui cittadini fragili.
I nostri Comuni aderiranno in ogni caso alla misura, ma chiediamo comunque a Regione Lombardia di far precedere iniziative come il bando sul reddito di autonomia da un confronto con le realtà locali, comunali e di ambito, finalizzato a un’analisi e ad una condivisione profonde delle future azioni di welfare.
Roberta Perego
Gianfranco Cerioli
Gianfranca Duca
Chiara Passani
Loretta Recrosio
Patrizia Manni