Liberi E Uguali, P. Mezzi: riflessione dopo voto

DOPO VOTO, UNA RIFLESSIONE E TANTI GRAZIE

È stato un brutto risveglio, quello di lunedì mattina.

Un brutto risveglio a causa di un voto che ci ha consegnato un’Italia che guarda sempre più a destra, un centro che perde consensi e una sinistra che dimostra di essere irrilevante nel panorama politico nazionale. Un voto che segna una crisi senza precedenti per le forze progressiste di questo Paese.

 

Un voto che deprime, ma proprio perché il segno politico prevalente è di destra non è possibile smobilitare e lasciare il campo.


Serve capire perché l’elettorato guarda in direzione opposta alla nostra, perché la sinistra non riesce a intercettare i bisogni di vasti strati di popolazione che faticano a campare e che in vece si rivolgono (non da ora) ad altri partiti e movimenti, ad altri interlocutori politici.


Serve capire dove si è sbagliato (non da oggi) e provare a rimettere in campo una proposta politica di sinistra, sapendo che occorrerà umiltà, fatica e non poco tempo.


Il voto a Liberi e Uguali è stato deludente per le elezioni di Camera e Senato, è stato addirittura peggio per la competizione regionale lombarda, sia per i candidati presidenti, sia per le singole liste.


Siamo in Lombardia, certo, regione in cui la Lega la fa da padrone assoluto, ma rimanere inchiodati a poco più del due per cento getta sconforto.


Ma anche qui, proprio perché il segno è di destra, non si può abbandonare il campo.

 

Serve costruire l’opposizione, cosa che sappiamo fare, ma serve soprattutto riflettere su come ricostruire un tessuto di relazioni col mondo del lavoro, quello di oggi, e con i cittadini detentori di diritti, spesso negati. Serve ricostruire un punto di vista innovativo attorno alla questione ambientale, ancora non ben compresa anche a sinistra. Serve svolgere un lavoro concreto in ciascuno dei nostri Comuni per dimostrare che l’immigrazione è una risorsa. Per fare queste cose serve tempo e un paziente lavoro politico.


Finita la campagna elettorale – alla quale ho partecipato come candidato alle regionali in Liberi e Uguali – devo ringraziare tutti coloro i quali mi hanno dato fiducia con il loro voto; tutti quelli – e sono stati tanti – che si sono impegnati per un risultato elettorale, il mio, forse inferiore alle attese, ma dignitoso; tutti coloro i quali hanno lavorato alla mia campagna elettorale affiggendo manifesti, distribuendo volantini, incasellando cartoline, inviando mail e massaggi, smanettando sui social, dando una mano col passa parola nei confronti di parenti, amici, conoscenti e compagni.


Un grazie sincero a tutti.


In questa campagna elettorale, ancora una volta, mi sono sentito parte di una comunità. Una comunità piccola, purtroppo, ma una comunità fatta di persone vere e perbene. Con cui vale la pena condividere l’impegno politico.

 

Pietro Mezzi