Landini rompe il silenzio e non esclude una mobilitazione contro i giallo-verdi

Maurizio Landini rompe il silenzio mediatico, voluto, e in vista dell’elezione del nuovo segretario della Cgil, dove lui è il candidato favorito, esprime la sua opinione sulle politiche del nuovo governo e sulle esigenze del nostro paese. Il sindacalista, definito “movimentista”, non esclude l’organizzazione di una mobilitazione contro il governo giallo-verde che critica duramente e che soprattutto rifiuta un confronto con i sindacati. Landini comunque afferma che la nuova “finanziaria” è sbagliata perché blocca la crescita economica, non favorendo gli investimenti, visto che le priorità sono altre: creare lavoro, modificare il Jobs act, lottare contro la corruzione e l’evasione fiscale, favorire lo sviluppo delle infrastrutture. Per quanto riguarda la sua appartenenza politica, sfatando i tanti pettegolezzi del momento, dichiara di avere solo due tessere: quella dell’Anpi e ovviamente quella della Cgil in cui milita da quando era giovane apprendista operaio.

La redazione 

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“Governo salta il Parlamento e non si confronta con i sindacati. Pensa di poter risolvere i problemi da solo, ma così andrà a sbattere. La mia paura è che in questo modo vada a sbattere anche l’Italia”. Maurizio Landini alla trasmissione 1/2 h in più su Rai 3 dice la sua sul governo e avverte: “Non escludiamo una mobilitazione contro il governo”. Quanto al reddito di cittadinanza dice: “C’era già una misura di sostegno, il Rei. Ma il punto vero è che bisogna creare lavoro. Oggi c’è un problema ulteriore: si è poveri anche lavorando. In Italia e in Europa è passata l’idea che pur di lavorare si dovesse accettare qualsiasi condizione. Si vuole cambiare questa cosa? Si cambi il jobs act”. Non basta, quindi, il reddito di cittadinanza per combattere la povertà: “Bisogna anche combattere la corruzione e l’evasione fiscale e bisogna far ripartire le infrastrutture. Non ha senso bloccare i cantieri a prescindere”, dice il sindacalista.

La manovra finanziaria per Landini è “sbagliata perché blocca l’economia e non fa ripartire gli investimenti”.

Una delle questioni aperte è quella dell’alta velocità Torino Lione: “Personalmente in passato ho avuto dubbi sulla Tav e quei dubbi mi restano. Ma dovendo rappresentare la Cgil dico che c’è una grande attenzione ad affrontare la situazione. In generale bloccare cantieri è un errore, ma problema non si risolve solo con le grandi opere. Credo che per creare occupazione ci vuole un piano di manutenzione delle infrastrutture per i prossimi 10-15 anni”.

Quanto alle primarie Pd dice: “Io non ho mai votato. In tasca ho due tessere: quella della Cgil e quella dell’Anpi”.

Fonte: https://www.huffingtonpost.it/2018/11/25/maurizio-landini-il-governo-non-parla-con-i-sindacati-strada-pericolosa_a_23599986/