Italia: capo ultras espelle arbitro

di Angelo Gerosa. Premetto che possedendo solo azioni di Radio Popolare e non avendo mai neppure avuto la curiosità di frequentare le borse finanziarie sono la persona meno titolata a scrivere della Consob. Però un paio di cose le ho studiate, ad esempio che la Consob è un delicato organismo di vigilanza e controllo della borsa (un arbitro, si potrebbe dire in gergo calcistico) ed il suo Presidente è eletto dal Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri. Ieri il Presidente della Consob è stato dimesso. Non dal Presidente della Repubblica, neppure dal Presidente del Consiglio, neppure dal governo nella sua collegialità e neppure dal parlamento. Il Presidente della Consob è stato dimesso dai capogruppo parlamentari di Lega e M5S. Esattamente come se durante una partita di calcio un arbitro venisse estromesso da un manipolo di esagitati capi degli ultras.
Una cosa del genere non sarebbe neppure immaginabile perché il campionato di calcio è una cosa seria, ed una tale piazzata non sarebbe tollerata. Il campionato di calcio, ed il governo del paese?

Ecco la lettera con cui il Presidente della Consob ieri si è dimesso:
“La questione legale della mia posizione amministrativa è stata decisa e validata da ben quattro istituzioni, Commissione europea, Presidenza del Consiglio, Presidenza della Repubblica e Corte dei Conti, e non necessita miei commenti ulteriori. La questione è quindi solo politica. La Consob è indipendente, ma non può essere isolata. Consob deve poter lavorare non solo con le altre autorità indipendenti, ma anche con le istituzioni politiche. Sono stato chiamato a questo incarico in quanto esperto autorevole delle norme e dei regolamenti finanziari europei che disciplinano il mercato italiano. Sono stato chiamato con l’obiettivo di rilanciare il mercato e rilanciare l’Autorità nelle sue funzioni di vigilanza e protezione del risparmio e dell’investimento. Sono stato chiamato con l’obiettivo di integrare la Consob meglio nei vari consessi europei e internazionali. Ho accetto l’incarico con gioia e entusiasmo. Ora però queste mie caratteristiche e questi obiettivi sembrano essere considerati un insormontabile ostacolo. La richiesta di dimissioni per “sensibilità istituzionale” da parte dei quattro capigruppo di Camera e Senato dei due partiti di maggioranza sono un segnale chiaro e inequivocabile di totale non gradimento politico. Il non gradimento politico limita l’azione della Consob in quanto la isola e non permette il raggiungimento degli obiettivi sopra ricordati.Responsabilmente quindi, senza alcuna vena polemica, e avendo come unico obiettivo l’interesse più alto dell’Italia, rimetto con dispiacere le mie dimissioni da Presidente della Consob”.