Italia: istruzione ai minimi termini

Povera istruzione, l’Italia tra i paesi che spendono meno

Primo giorno di scuola
 Primo giorno di scuola © LaPresse

Giansandro Merli – EDIZIONE DEL11.09.2019

«Sono contento mi sia stato riconosciuto che questo programma rimarca molto l’importanza di investire in scuola e ricerca: nostro obiettivo non è tanto investire di più, ma meglio», ha detto ieri il premier Giuseppe Conte nella replica al Senato. Il tema della formazione era stato al centro anche del discorso alla Camera, tenuto il giorno precedente. Lì il primo ministro aveva annunciato la volontà di rendere gratuiti gli asili nido, aumentarne i posti al Sud, contrastare il precariato e alzare gli stipendi degli insegnanti seguendo le indicazioni Ue.

IL RAPPORTO Uno sguardo sull’educazione 2019 pubblicato ieri dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) dimostra che serviranno investimenti miliardari per rispettare le promesse di Conte e recuperare i tagli sanguinosi a scuola e università realizzati dal governo Berlusconi tra il 2008 e il 2011 e mai più rifinanziati. Di conseguenza l’Italia spende oggi per l’istruzione pubblica il 3,6% del suo Pil, l’1,4% in meno della media Ocse (circa il 5%). È uno dei livelli più bassi tra i 36 membri dell’organizzazione. Di questi, Messico e Turchia sono classificati dalla Banca mondiale come Stati a economia con Pil pro capite medio-alto, mentre gli altri ad alto livello di Pil.

L’URGENZA DI RIFINANZIARE il settore è nota anche al neo ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti. Appena nominato il grillino, che sostituisce Marco Bussetti (quota Lega) di cui era vice nel precedente governo, ha chiesto di inserire nella prossima legge di bilancio 2 miliardi per la scuola e 1 per l’università. In caso contrario, minaccia rapide dimissioni. Per il momento la sortita non ha prodotto particolari reazioni nella compagine governativa. Se questi soldi arrivassero davvero costituirebbero una netta inversione di tendenza rispetto alle politiche degli ultimi anni. Comunque, non compenserebbero gli otto miliardi di tagli realizzati dieci anni fa da Berlusconi…per continuare a leggere cliccare: https://ilmanifesto.it/povera-istruzione-litalia-tra-i-paesi-che-spendono-meno/?fbclid=IwAR3uEMKKcI3t9ZtMGNuFqyhlLxqGOEEnHq_XGiWhvKS9fTQwyMFvCyeNofE