Grande Milano: la tratta delle schiave

La banda, composta da due albanesi e due italiani, secondo quanto è emerso dalle indagini dei carabinieri della Compagnia di Corsico, controllava rigidamente il lungo tratto di provinciale e imponeva alle ragazze, una ventina, nella maggior parte dei casi provenienti dall’Est Europa, un «canone» di 350 euro a settimana. In particolare, secondo gli investigatori, era uno degli albanesi a svolgere il ruolo di vertice nell’organizzazione e a decidere le cifre da riscuotere e le zone da assegnare alle ragazze. I carabinieri della Compagnia di Corsico hanno portato alla luce il giro di prostituzione e droga e hanno arrestato i quattro sfruttatori.”

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