Gli auguri di Grasso. Quando un Governo non è più democratico

Arrivano puntuali gli auguri di Pietro Grasso, fondatore di Liberi e Uguali. Ricordiamo prima ex Presidente del Senato e magistrato da sempre impegnato nell’antimafia, ai tempi con Falcone e Borsellino. LeU è un progetto che i Comitati Promotori, gli eletti in Parlamento e Grasso stanno ostinatamente portando avanti. Pubblichiamo una riflessione amara sulle azioni di questo nuovo Governo che sta scardinando il principio fondamentale della democrazia, ovvero la DIVISIONE DEI POTERI e molto altro. La teoria della divisione dei poteri, estesa poi a tutte le Democrazie occidentali, parte da una lunga riflessione nello “Spirito delle leggi”, del grande filosofo Montesquieu. Parliamo di due volumi, trentadue libri, scritti in quattordici anni di studi e riflessioni dell’illuminista francese, praticamente un’enciclopedia. Sintetizzando, ai minimi termini, la tesi del poliedrico studioso: i poteri dello Stato (parlamento, governo, magistratura) devono essere autonomi per auto bilanciarsi in modo da non creare dispotismi o monarchie assolute, ma al contrario un sistema democratico che trovi un equilibrio autonomamente. Equilibrio regolato da una Costituzione. Si tratta di fondamenta democratiche che il nuovo Governo sta praticamente distruggendo, evitando tutti i confronti possibili, anche con i Sindacati. Grasso parla di scempio delle istituzioni. A questo si aggiungono altri provvedimenti nella legge di bilancio, che sono il contrario di quello inizialmente promesso da Salvini-Di Maio.

Conclude Grasso:Abbiamo bisogno di una sinistra unita nel Paese, anche per poter fare una opposizione ancora più dura a questo Governo. Abbiamo bisogno di diffondere la cultura della legalità e i valori della giustizia, di combattere l’evasione fiscale per davvero, di investire sull’istruzione e la formazione dei giovani, di garantire il diritto alla salute a tutti, di difendere i diritti dei lavoratori. Insomma: di occuparci dei problemi dei cittadini”.

Auguri a tutti i lettori, sperando in un futuro più “democratico”.

La redazione

Gli auguri di Grasso

I giorni prima delle festività sono stati quasi surreali per i lavori caotici delle Camere su importanti provvedimenti, come l’Anticorruzione e la Legge di Bilancio. Con il voto di fiducia e i tempi frettolosi, chi un tempo gridava al golpe oggi, tradendo i propri ideali, fa lo stesso.

Sul cosiddetto “spazzacorrotti” non c’è stata discussione. Di fatto è stato impedito di migliorare il testo. Avrei dato volentieri il mio contributo su questo argomento a me così caro. Avevo proposto, ad esempio, l’obbligo dell’arresto in flagranza di reato, il calcolo della prescrizione dalla data di inizio delle indagini, procedure e strumenti per accelerare i processi. Ma nessun emendamento è stato accolto e in Aula non c’è stato confronto. Come ho dichiarato a Il Fatto, Il Manifesto e Il Dubbio, oltre che sui miei canali social e in Aula, lo avrei votato se il governo non avesse posto la fiducia.Sulla Legge di Bilancio, poi, abbiamo assistito a un “pasticciaccio brutto”: per giorni il Senato ha atteso il testo definitivo della manovra che è arrivato fuori tempo massimo, e non è stato minimante discusso. Per la prima volta sia i senatori di maggioranza sia quelli di opposizione sono stati costretti a votare le centinaia di pagine della legge finanziaria senza conoscerne il contenuto. Un metodo mai praticato, nemmeno dai governi più decisionisti. Uno scempio delle Istituzioni.

Di Maio e Salvini si sono giocati così la loro credibilità politica nei confronti dei loro elettori: non rispetteranno nessuna promessa, non toglieranno le accise che anzi aumenteranno, non faranno nessuna flat-tax (per fortuna!), non ci sarà il reddito di cittadinanza per tutti, andranno a colpire le pensioni a partire dai 1200 euro.

Purtroppo altre amare sorprese ci aspettano andando a spulciare tra i commi della manovra, tipo il condono per chi esercita professioni sanitarie pur non avendo i titoli, o la proroga delle concessioni demaniali, i contratti senza gara fino a 150.000 euro, il raddoppio delle tasse al terzo settore

Sorge una domanda tragica: è questa la politica che volevamo?

L’anno che verrà porterà al pettine i nodi di questo Governo. La disillusione e la rabbia delle persone travolgerà chi ha venduto false promesse a colpi di tweet e di dirette facebook. Per questo ribadisco ciò che mi ha spinto a impegnarmi in politica un anno fa. Resto convinto che le ragioni che avevano portato un anno fa a lanciare Liberi e Uguali oggi siano ancora più valide. Per questo ho fatto di tutto per trasformare LeU in un partito di sinistra. Purtroppo, però, le divisioni, che invece di diminuire sembrano aumentare, non aiutano.

Abbiamo bisogno di una sinistra unita nel Paese, anche per poter fare una opposizione ancora più dura a questo Governo. Abbiamo bisogno di diffondere la cultura della legalità e i valori della giustizia, di combattere l’evasione fiscale per davvero, di investire sull’istruzione e la formazione dei giovani, di garantire il diritto alla salute a tutti, di difendere i diritti dei lavoratori. Insomma: di occuparci dei problemi dei cittadini.

Io ci credo ancora.

Tanti auguri a tutti di buon Natale e di un felice 2019.

Pietro Grasso

Fonte: https://noisiamoliberieuguali.wordpress.com