Fratoianni, S.I.: l’Italia non può essere un Paese che odia

Solidarietà a Rayem e ai suoi famigliari

L'immagine può contenere: spazio all'aperto

Nicola FratoianniNicola Fratoianni2 h · 

Ho appena appreso una storia terribile.
Rayem, un bimbo di 3 anni, è stato preso a calci in pieno centro a Cosenza, dal padre di una bimba neonata, perché Rayem si era avvicinato al passeggino.

Quale è stata la grave colpa di Rayem? Avere la pelle scura. E forse, avere la stessa curiosità che tutti i bimbi hanno nei confronti dei loro coetanei.
Evidentemente la pelle scura ha spaventato a morte il padre della bimba che ha reagito a calci nel petto del piccolo Rayem.

Io sono sconvolto e schifato dall’accaduto.

Le aggressioni per ragioni etniche sono sempre odiose, ma quando si arriva a prendere a calci un bambino, vuol dire che il precipizio della follia è lì a un passo.

Mando a Rayem (nato in Italia e italiano) e alla sua famiglia (che da 20 anni vive qui con noi) un grande abbraccio di affetto e solidarietà.
L’Italia non è quella di chi odia e prende a calci un bambino.

Siamo pronti a reagire.