Brasile: omicidio Marielle Franco, proiettili usati in dotazione alla polizia

Brasile: omicidio Marielle, proiettili usati in dotazione alla poliziaImmagine (ansa)

Fanno parte di un lotto venduto dall’azienda CBC nel 2006. Il ministro brasiliano della Sicurezza: “Puniremo i responsabili”. Proteste e applausi ai funerali dell’attivista

SAN PAOLO – Fanno parte di un lotto venduto dall’azienda CBC alla polizia federale di Brasilia il 29 dicembre del 2006 i proiettili usati per uccidere la consigliera comunale di Rio Marielle Franco e il suo autista. Lo rivela una fonte della polizia di Rio, citata dalla Tv Globo. Le munizioni usate sono originali e sono di calibro 9, i colpi sparati dai sicari sono stati complessivamente 13: quattro hanno colpito Marielle Franco alla testa e tre il suo autista.

Inoltre, l’auto Cobalt usata dai killer dell’attivista aveva una targa di Nova Iguacu che corrisponde a un altro veicolo, dunque è stata clonata.

Intanto proseguono le indagini, mentre il ministro brasiliano della Sicurezza pubblica, Raul Jungmann, ha assicurato che seguirà personalmente gli sviluppi per individuare i responsabili del “barbaro omicidio”. “Voglio dire al popolo carioca, ai familiari della consigliera, ai suoi amici, a tutti coloro che lottavano con lei per i diritti di tutti e di tutte, che prenderemo e puniremo i responsabili di questo barbaro crimine. Faremo giustizia, a qualsiasi costo”, ha detto Jungmann al termine di una riunione al Centro integrato di controllo e comando delle forze di sicurezza di Rio de Janeiro.

Il procuratore generale della Repubblica, Raquel Dodge, ha annunciato oggi l’apertura di un’inchiesta e non ha escluso che la competenza delle indagini possa passare dalla polizia di Rio a quella federale.

• LE INDAGINI
Va avanti senza sosta il lavoro degli investigatori che ritengono che Franco sia rimasta vittima di un agguato compiuto da diversi sicari a bordo di almeno due auto.

Gli investigatori hanno infatti scoperto attraverso i filmati di alcune telecamere di sicurezza che un’auto ha atteso per due ore davanti alla Casas das Pretas, l’associazione dove l’attivista per i diritti umani uccisa stava partecipando ad un evento contro il razzismo

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