Cinema 2016: i peggiori

di Mauro Caron
 Fine anno, tempo di bilanci. Quindi mi sbilancio anch’io con un po’ di classifiche, per quello che valgono (probabilmente se le avessi scritte ieri sarebbero state diverse, e se le avessi scritte domani sarebbero state ancora diverse).
Nel 2016 ho visto un centinaio di film al cinema, uno più uno meno (parecchi, visti in festival e rassegne, sono rimasti inediti in Italia o hanno avuto una circolazione limitata, per cui eviterò di citarli, tranne quelli che mi sono sembrati in assoluto più interessanti). Ammesso che interessi a qualcuno, vi dico cosa mi è piaciuto e cosa no, cosa mi ha colpito al cuore e cosa mi ha deluso, cosa consiglio di vedere e cosa mi è sembrato sopravvalutato.
Non ho mai amato voti, pallini e stelline (benché abbiano una loro efficacia comunicativa sintetica), per cui opto per una distribuzione in categorie qualitative più che quantitative, con un minimo di argomentazione essenziale. Dei film brutti e sbagliati, di quelli che non mi sono piaciuti, o di quelli che mi hanno lasciato più o meno indifferente, mi sembra meglio non parlare. In certi casi si tratta di opere prime e mi sembrerebbe ingeneroso stroncarli negandogli una seconda occasione (o semplicemente un tacito oblio).
Ho considerato solo i film visti dal 1° gennaio 2016 ad oggi, indipendentemente dalla data di produzione o di uscita del film; in ciascuna sezione indico i film in ordine alfabetico (senza tener conto degli articoli). Buona lettura a tutti, e se avete voglia dite la vostra.
Cominciamo dalle delusioni, in un prossimo articolo appuntamento con il meglio.

2016 AL CINEMA – I PIU’ CONTROVERSI
Questi film potrebbero stare tra le delusioni, o tra i migliori. Li metto qui, ma lo spettacolo vale la pena del biglietto (sempre se non siete troppo sensibili, perché la violenza abbonda e in Tarantino straborda…)
•             ANIMALI NOTTURNI (Usa) di Tom Ford: pro: suspense, impaginazione visiva; contro: le due storie che costituiscono il film non legano
•             HATEFUL EIGHT (Usa) di Quentin Trantino: pro: l’abilità registica di Tarantino; contro: il compiacimento sadico, misogino e ginofobico, la lungaggine (non lunghezza) eccessiva, gli imperdonabili buchi di sceneggiatura
•             REVENANT (Usa) di Alejandro Iñarritu: pro: la grande abilità registica di Iñarritu, gli effetti speciali “naturalistici” (v. la sequenza dell’orso); contro: lo sviluppo narrativo convenzionale, l’eccessiva lunghezza

2016 AL CINEMA – I PIU’ SOPRAVVALUTATI
Film premiati, stimati, ben recensiti, che però (a me) non mi hanno preso…

  • CAROL (Usa) di Todd Haynes (formalistico)
  • THE DANISH GIRL (Gb-Usa-Belg-Dan-Germ) di Tobe Hooper (bah)
  • DIO ESISTE E VIVE A BRUXELLES (Belg-Ol-Luss) di Jaco von Dormael (deprimente)
  • LA GRANDE SCOMMESSA (Usa) di Adam McKay (complicato)
  • IL PONTE DELLE SPIE (Usa) di Steven Spielberg (vecchio stile)
  • TI GUARDO (Ven) di Lorenzo Vigas (per il primo Leone d’oro veneziano ispanofono e sudamericano si poteva scegliere di meglio)
  • TRUMAN – UN VERO AMICO (Sp-Arg) di Cesc Gay (programmatico)
  • GLI ULTIMI SARANNO GLI ULTIMI (Ita) di Massimiliano Bruno (goffo)
  • LA VITA E’ PIU’ FACILE AD OCCHI CHIUSI (Sp) di David Trueba (inconsistente)
2016 AL CINEMA – LE DELUSIONI
Si intende delusioni d’autore, film dai quali, per i trascorsi dei rispettivi registi o per l’argomento, mi aspettavo di più…
  • AVE, CESARE! (Usa) di Joel e Ethan Coen: sontuosa ricostruzione dell’Hollywood dell’età d’oro dei generi per una storia inconsistente, poco interessante, per nulla divertente
  • LA COMUNE (Dan) di Thomas Vinterberg: dopo l’ottimo IL SOSPETTO, Vinterberg, contrariamente a quanto dichiarato nelle interviste autobiografiche, racconta un’esperienza senza ombra di umorismo, di follia, di poesia; deprimente
  • LA CORRISPONDENZA (Ita) di Giuseppe Tornatore: dopo l’ottimo LA MIGLIOR OFFERTA, un grande flop di Tornatore, basato su un fondamentale errore forse già narratologico prima ancora che di sceneggiatura; sviluppo ripetitivo, goffaggini registiche, rischio di comicità involontaria; Irons in contumacia è molesto e iettatorio, la (bellissima) Kurylenko è ben lontana dal poter reggere l’intero film sulle proprie qualità interpretative.
  • HITCHCOCK-TRUFFAUT (Usa) di Kent Jones: dal libro di cinema più bello di tutti i tempi (l’intervista del secondo al primo), un film che sembra non aggiungere granché
  • JOY (Usa) di David O. Russell: non brutto, ma dalla ricostruzione della squadra de IL LATO POSITIVO mi aspettavo qualcosa di più
  • JULIETA (Sp) di Pedro Almodovar: anche se dopo la caduta nel baratro de GLI AMANTI PASSEGGERI Pedro non poteva che risalire, ed è risalito…