Lavoro: vite distrutte

fonte vignetta: il Manifesto

Mi chiamo Concetta, sono in fila all’INPS ‘Torino Nord’

“Mi chiamo Concetta, sono in fila all’INPS ‘Torino Nord’. Mi chiamo Concetta e ho 46 anni, risiedo a Settimo Torinese, nell’hinterland del capoluogo piemontese.

C’è fila e la mia rabbia respira la rabbia di tanti, se ne nutre. Mi chiamo Concetta e sono stata licenziata il 13 gennaio: facevo le pulizie in una birreria, il ‘Befed brew pub’ di via Ariosto 36 bis. Dieci anni di fatica per un servizio che la birreria ha poi ‘esternalizzato’.

Mi chiamo Concetta e sono disoccupata, la fila scorre lenta e la mia rabbia monta. Una vertenza sindacale per ottenere almeno il Tfr, la ‘Naspi’, l’indennità di disoccupazione, che non arriva.

Ma è arrivato il mio turno: signorina a che punto è la pratica? Come?

Ci vogliono tempi tecnici? Altre verifiche?

Ecco, sento la rabbia che monta ancor di più e un senso d’impotenza che non mi lascia scampo: tiro fuori dalla borsa due bottigliette di alcol e, stappatane una, mi spruzzo addosso il liquido infiammabile appiccando le fiamme prima che mi possano fermare…”

Concetta è ricoverata nella Rianimazione del Cto con ustioni in particolare a torace, braccia e volto. Mi scuso per aver provato ad interpretare i suoi pensieri, ma vi riporto le sue testuali parole urlate in mezzo alla gente in fila prima di cospargersi il corpo di alcol e appiccare le fiamme con un accendino:

“Mi hanno licenziata, sono esasperata, non ce la faccio più”. Ecco a voi il Jobs Act, la Legge Fornero e le controriforme del lavoro di questi ultimi anni.

Eccole le leggi che uccidono pensionati e lavoratori ogni giorno, mascherandosi abilmente da “riforme del mercato del lavoro”.

Forza Concetta, non mollare, non la dar vinta a chi ci vorrebbe tutti morti. Forza Concetta, ti vogliamo bene in tanti e tifiamo tutti per te, anche se non ti conosciamo!!

Grazie a Francesco Iacovone