Sestograd è di Sinistra italiana

Toscana. I dem perdono ovunque tranne, forse, ad Altopascio. Da Grosseto a Cascina, a Sansepolcro vincono gli sfidanti, di destra e di sinistra

           immagine tratta da Il Manifesto

Disfatta Pd nel Granducato-Renzi e Sestograd è di Sinistra italiana

Riccardo Chiari

Il doppio turno di ballottaggio si conferma, almeno in Toscana, la tomba della partecipazione. E Sesto Fiorentino rischia di diventare la tomba dei grandi progetti infrastrutturali del Pd, visto che le urne certificano il trionfo di Lorenzo Falchi di Sinistra italiana. Con il consistente apporto (19,2%) di Maurizio Quercioli (Sesto bene comune, Prc, Al e Possibile), Falchi che aveva preso il 27,4% diventa sindaco di Sestograd doppiando (65% a 35%) l’avversario dem Lorenzo Zambini. E lo fa grazie a un programma ambientale di aperta rottura rispetto al maxi inceneritore di Case Passerini e al nuovo aeroporto intercontinentale di Peretola, progettone devastante ma assai caro a Matteo Renzi e Marco Carrai.

Piove a dirotto per il Pd anche nel resto della Toscana, con un solo successo chiaro negli altri cinque tentativi. A Grosseto, dove già le previsioni favorivano Antonfrancesco Vivarelli Colonna del centrodestra, in pole position con il 39,5% rispetto a Lorenzo Mascagni del centrosinistra al 34,5%, il ballottaggio ha confermato la vittoria di Vivarelli Colonna. Confermando anche la peculiarità della capitale della Maremma, dove da vent’anni si alternano centrodestra e centrosinistra.

Perfino a Cascina, secondo comune del pisano, dove il sindaco uscente dem Alessio Antonelli era largamente in vantaggio col 42,4% rispetto alla candidata leghista Susanna Ceccardi, il turno di ieri ha visto una imperiosa rimonta dell’aspirante sindaca, principale collaboratrice del consigliere regionale Claudio Borghi, assai vicino a Matteo Salvini. Quando erano state scrutinate due terzi delle schede, Ceccardi era in buon vantaggio sull’avversario.

Decisione al fotofinish, con rimonta finale di Antonelli che però non è bastata, sia pur per pochissimo, a farlo riconfermare sindaco. A Montevarchi, nel Valdarno aretino, Silvia Chiassai del centrodestra era arrivata al primo turno al 34,5%, avanti di tre punti rispetto a Antonio Paolo Ricci del Pd che partiva dal 31,2. Un Pd penalizzato dalla scissione di «Montevarchi Democratica» del sindaco uscente Francesco Maria Grasso al 17,3%. Il ballottaggio sta confermando la vittoria senza patemi di Silvia Chiassai, ennesima riprova di una domenica da dimenticare per il partitone tricolore toscano, sconfitto in questo caso da una profonda divisione interna.

Non è andata meglio a Sansepolcro nell’Alta Valtiberina, dove Daniela Frullani, sindaco dem uscente, era arrivata al primo turno solo al 29,9%. Mentre Mauro Cornioli, sostenuto dalla lista trasversale «Per Cornioli sindaco», già autore di un buon 42,6%, ha confermato al ballottaggio che sarebbe stato bene per il Pd fare le primarie per candidare lo stesso Cornioli. Che ora si toglie la soddisfazione di conquistare la fascia tricolore senza essere candidato del partito.

Paradossalmente ma non troppo, l’unico comune in cui il Pd era sfidante dell’amministrazione di centrodestra, Altopascio in lucchesia, ha visto in rimonta Sara D’Ambrosio (Pd e Viviamo Altopascio), che aveva preso il 41,4% al primo turno, rispetto a Francesco Fagni (Insieme per Altopascio, Fdi, Lega) che partiva dal 47%. Il tutto in un comune guidato da vent’anni dal centrodestra.

Anche qui decisione sul filo, con D’Ambrosio che alla fine ha conquistato il municipio per pochi decimi. Con l’aiuto determinante dell’influente consigliere regionale del Marco Remaschi, in prima linea nelle battute finali della campagna elettorale.

Infine un’occhiata alla partecipazione, ancora assai deludente. Le non certo esaltanti percentuali del primo turno (il 63,3%) sono state ulteriormente limate. Questa volta solo ad Altopascio si è passato di un punto il 60%. A urne chiuse Cascina ha superato a stento il 51%. Grosseto, unico capoluogo di provincia interessato dalle comunali, ha chiuso con il 56,7% , di un soffio inferiore a Montevarchi, al 56,9%. Nella stessa Sesto Fiorentino, dove solo dieci anni fa l’affluenza superava il 70%, ci si è fermati al 58,8%. Peggio di Sansepolcro, dove è andato a votare il 59,3% degli aventi diritto.

fonte: Il Manifesto

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