Che tipo di Bel…Paese ci possiamo aspettare adesso?

Articolo di Redazione – Renzo Baricelli – 12 dicembre 2020

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LE GROSSE QUESTIONI SULLE QUALI L’ITALIA E GLI ITALIANI DEVONO DECIDERE

Siamo certamente  interessati a sapere cosa si può fare o non fare da oggi fino alla Befana.

Su questo argomento siamo tutti giustamente attenti e appassionati.

Ma, attenzione a non perdere di vista quelle decisioni che determineranno il futuro dell’Italia e degli italiani.

A me sembra che manchi una buona e chiara informazione.

Di cosa si tratta? Si  tratta delle più grosse e decisive questioni sulle quali è adesso, cioè in questi giorni e settimane che si dovrà decidere.

Siamo convinti che abbiamo tutti interesse a sapere come saranno impiegati i 209 miliardi di euro. Cioè per quali obbiettivi ci incamminiamo, dove vogliamo arrivare, di cosa abbiamo bisogno.

Richiamiamo alla attenzione di tutti noi alcuni dei principali problemi:

– Sviluppo del sistema sanitario pubblico a favore di tutti in  tutta Italia,

– sviluppo del sistema scolastico pubblico per tutti in tutta Italia, dagli asili nido alla università;

– una rete informatica moderna per tutti i cittadini e in primo luogo gli studenti e le scuole.

– un programma per debellare la povertà

– un piano di interventi per mettere in sicurezza il paese: territorio, scuole, acquedotti, strade, ecc.

– un programma di difesa ambientale: nuove fonti di produzione di energia elettrica, nuovi sistemi ecologici in agricoltura e per l’alimentazione umana;

– un piano per assicurare a tutti il diritto a una abitazione adeguata

– un programma per una riconversione ecologica delle città;

– un programma per mettere la pubblica amministrazione in grado di assolvere nuovi e impegnativi compiti che le competono;

– una riforma fiscale che rispetti il principio costituzionale di progressività;

– nel quadro di queste scelte strategiche, realizzare la piena occupazione cominciando dal superamento del precariato in tutti i suoi aspetti e approntando gli strumenti necessari per una politica attiva per l’occupazione.

È di queste cose che c’è bisogno e per queste cose bisogna decidere.

Però , contestualmente vanno decisi i primi passi  dai quali si capisce la strada che si imbocca per evitare che tutti dicano di voler raggiungere un determinato traguardo mai poi dipende in quale modo si comincia; se  sei a Milano e decidi di andare a Bari ma sali su un treno per Torino o per Napoli sarà molto difficile raggiungere la meta prefissata.

Dalle cose che si decide di fare e dai primi interventi che si mettendo in atto si stabilisce se prevale l’interesse pubblico o quello dei grossi interessi privati: è su questo che c’è il vero scontro politico  che vediamo già in atto sulle decisioni che il Governo e il Parlamento dovranno prendere in tempi brevi anzi brevissimi.

In sostanza dall’esito di questo scontro politico che sarà difficile si vedrà quale futuro si prepara per l’Italia e gli italiani.

Attenzione e occhi aperti e  forte impegno nella battaglia politica per rendere chiare la posta in gioco a tutti i cittadini e in particolare a tutti i lavoratori e alle giovani, giovanissime generazioni.

In questo quadro, ci sembra utile ricordare alcune cose:

Il presidente della Confindustria appena eletto aveva detto chiaramente, in sostanza, che lo Stato

dovrebbe dare i soldi a loro (al grosso padronato) perché sarebbe l’unico modo per far riprendere gli affari e, quindi, l’economia lasciando il cosiddetto “mercato” libero di agire. Incominciando dall’immediato ritorno alla libertà di licenziare.

A sentirli, lor signori non hanno alcuna  responsabilità per come si trova in difficoltà l’Italia e gli italiani.

A lasciarli liberi di fare, lor signori vogliono lasciar intendere che avrebbero risolto ogni problema e in Italia tutti vivrebbero tranquilli e beati…

Sono loro – oppure chi – che hanno voluto ridurre l’intervento pubblico, privatizzare tutto, anche l’acqua (proprio così, non è un modo di dire), e privatizzare anche la salute: tagliare i fondi al servizio sanitario nazionale, e finanziare le grosse società private.

E altrettanto è successo per la scuola pubblica, la ricerca scientifica e via di questo passo.

E chi sono coloro che in Italia evadono le tasse per 100 (cento) miliardi di euro ogni anno?

Ma, purtroppo sono in tanti che pensano che non ci siano altre soluzioni e che bisogna continuare con questo feticcio del “libero mercato” e che sono molto attenti alle richieste degli esponenti del sistema capitalistico neoliberale.

Ci si sbaglierebbe di grosso se si ritenesse che la pandemia da corona virus abbia insegnato qualcosa a costoro nel campo economico, sociale, etico.

In coda, ma non meno importanti  vanno almeno elencate alcune altre urgenti questioni:

– il ruolo dell’Italia in Europa; la nostra politica estera; la nostra politica sui diritti umani; le scelte per la pace anche perché pace e disarmo come la difesa dell’ambiente del pianeta sono condizioni necessarie e urgenti per il futuro nostro e di tutta l’umanità non solo per una questione etica-morale bensì per evidenti questioni economiche.