
DOPO LA CHIUSURA DELLA CASA ALBERGO, DOPO LO SMANTELLAMENTO DEI RESIDENCE, DOPO LO SFRATTO DELLE SUBLOCAZIONI A SESTO NON ESISTONO AIUTI PER LE PERSONE IN DIFFICOLTA’
Un uomo di 71 anni è morto questa mattina a Sesto San Giovanni dopo essersi gettato dal sesto piano durante lo sfratto che stava subendo. L’anziano, quando è arrivato l’ufficiale giudiziario, si è lanciato dal balcone. Il gesto, improvviso, è avvenuto alle 9.15 mentre all’ingresso del palazzo in cui viveva, in via Puricelli Guerra 253, si trovavano l’ufficiale giudiziario giunto per notificargli lo sfratto e le forze dell’ordine.
L’anziano era divorziato e in casa viveva da solo. Ha lasciato un biglietto di addio in casa. Era moroso rispetto ai canoni di locazione e aveva già più volte ricevuto la visita dell’ufficiale giudiziario.
Questa volta la procedura era divenuta esecutiva, ma i servizi sociali del Comune non erano presenti.
Come sindacato avremmo sicuramente organizzato un picchetto antisfratto, avremmo mobilitato le strutture che assistono a Milano e provincia chi rimane senza casa, ma è mancata la comunicazione e soprattutto è mancata l’umanità di una Amministrazione Comunale lontana dai problemi delle persone.
Il Comune tiene vuoti un centinaio di appartamenti e l’Aler ha più di 60 alloggi sfitti. Le assegnazioni vengono fatte con il contagocce e le famiglie finiscono per strada perché per stipulare un contratto di affitto nel privato servono due buste paga a tempo indeterminato.
Stiamo parlando di immigrati e di sestesi che, finito un contratto, non riescono a trovare soluzioni perché qualcuno ha deciso che a Sesto devono rimanere solo i benestanti; gli altri se ne devono andare.
NESSUNA CASA SENZA PERSONE
NESSUNA PERSONA SENZA CASA
MENO CASE PER I RICCHI
PIU’ EDILIZIA A CANONE SOCIALE
MENO PROPAGANDA
PIU’ ATTENZIONE ALLE PERSONE
PRESIDIO GIOVEDI’ 9 OTTOBRE 2025 ALLE ORE 18 IN LARGO LAMARMORA